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Iconografia Buddhista
La funzione principale delle molteplici rappresentazioni esistenti del
Buddha,
è quella di trasmettere il suo insegnamento. Bisogna tenere conto del
fatto che il culto del
Buddha non nacque attorno ad una divinità,
ma ad un uomo che prima di ogni altro raggiunse l''illuminazione, e cioè
la perfetta conoscenza della natura e della vita.
Quindi, le raffigurazioni del
Buddha hanno lo scopo principale di diffondere
e di descrivere i mezzi e gli strumenti indispensabili al raggiungimento della
Buddhità, e non quello di mezzi destinati all'adorazione della divinità.
In particolare tra i popoli in cui non era molto diffuso l'alfabetismo, la carica
simbolica delle rappresentazioni del
Buddha svolgevano, e svolgono, un importante
ruolo nella diffusione della dottrina.
Naturalmente, data la grande diffusione geografica di questa dottrina, le immagini
del
Buddha hanno assunto, col passare del tempo, peculiari differenze
da paese a paese. Vi sono però alcune caratteristiche che tendono a presentarsi
nella maggior parte delle raffigurazioni sparse per il mondo:
1. Dita dei piedi e delle mani della stessa lunghezza.
2. Lobi delle orecchie allungati e spesso ingioiellati
3. Spalle larghe
4. Naso lungo e aquilino
5.
Una protuberanza nella sommità del capo rappresentante una grande mente
e nello stesso tempo la capacità dello spirito di separarsi dal corpo.
Tenendo in considerazione l'aspetto puramente artistico delle raffigurazioni
del
Buddha, possiamo notare come gli esecutori spesso non abbiano ricercato
l'originalità della creazione ma la cura dei dettagli e la ricchezza
dei materiali.
Prendiamo, per fare un esempio, le rappresentazioni Buddhiste dell'Asia Sud
- Orientale, ed in particolare la produzione delle statuette in legno destinate
alla casa.
Situate in alcune stanze dedicate alla meditazione, oppure poste in un punto
centraledell'abitazione in modo da ricordare continuamente gli insegnamenti
del
Buddha ai componenti della famiglia, esse sono concepite in alcuni dei legni
più pregiati di quelle zone. L'ebano, un legno di colore nero particolarmente
duro e difficile da lavorare che se ben utilizzato regala prodotti finiti dalle
superfici lisce e ricche di particolari. Lo Yemane, un legno di media durezza
anticamente utilizzato per costruire i troni dei sovrani. O il Padauk, un legno
particolarmente duro con il quale si possono realizzare manufatti di rara bellezza.
Le
posture del
Buddha nelle sue raffigurazioni vengono dette Mudra ed in esse assume
una particolare importanza la posizione delle mani.
Le mani sollevate con i palmi rivolti verso l'esterno e le dita distese in un
gesto di protezione e di benevolenza, rappresentano l'allontanamento della paura.
Una mano sollevata con il palmo rivolto verso l'esterno e l'indice e il pollice
formanti un cerchio, simboleggiano l'insegnamento.
In alcuni casi, una delle mani forma un cerchio simboleggiante la "Ruota
della Legge" e l'altra viene raffigurata come nell'atto di far funzionare
la ruota.
Ci troviamo allora di fronte alla rappresentazione dell'inizio dell'insegnamento
della dottrina Buddhista (il Primo Sermone del
Buddha).
Le mani alzate che insieme formano un cerchio, rappresentano la meditazione
e il perfetto equilibrio tra pensiero e serenità.
La mano destra che tocca il suolo appoggiando per intero la palma, rappresenta
il
Buddha che chiama la Terra a testimoniare la verità della sua Illuminazione.
Questo Mudra è molto diffuso nelle raffigurazioni Buddhiste dell'Asia
Sud - Orientale ed è un simbolo di fede incrollabile. Questo tipo di
rappresentazione è presente anche in alcuni dipinti murari: in essi il
Buddha viene attaccato da Mara, il Male. Toccando la terra il
Buddha richiama
una gigantesca ondata che spazza via l'esercito di Mara. Famoso è anche
il dialogo che si svolse tra
Buddha e il Male. Quest'ultimo infatti gli chiese
insinuante: "Chi potrebbe mai testimoniare la tua Illuminazione?",
e il
Buddha gli rispose toccando il suolo: "La terra!"
Le mani rivolte verso il basso con le palme verso l'esterno, rappresentano il
Buddha nell'atto di donare la sua dottrina al mondo. In alcuni casi la dottrina
viene rappresentata sotto forma di un frutto medicinale che il
Buddha porge
agli uomini.
Naturalmente, a determinare il significato delle rappresentazioni non è
soltanto la posizione delle mani, basti pensare a quando il
Buddha viene raffigurato
sdraiato a simboleggiare il momento della sua morte, il raggiungimento della
pace assoluta e il passaggio al Nirvana.
Nel Buddhismo Thailandese, le differenti raffigurazioni del
Buddha assumono un aspetto particolarmente
interessante, in questo paese esiste infatti una particolare
postura del
Buddha per ogni giorno
della settimana, ognuna simboleggiante un momento importante
nella vita dell'Illuminato.
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